Pensare con i piedi
La vigilia in ritiro era stata sofferta e piena di polemiche.
Non di quelle strettamente calcistiche, tipo tormentone Cassano & Balotelli, ma sociopolitiche, settore raramente frequentato dagli dei con gli scarpini.
Aveva iniziato il neo-barbuto De Rossi sollevando legittimamente la questione della illegalità di alcuni comportamenti ingiustificati della polizia nell’ambito della repressione del tifo violento, scatenando un putiferio di reazioni censorie da parte di ministri, capi della polizia e presidenti federali, prima di fare marcia indietro.
Aveva continuato poi Borriello, che forse alla disperata ricerca di una maggiore considerazione nella squadra di club, il “diavolo” berlusconiano e milanista, imitava Emilio Fede nell’attaccare Saviano, reo secondo lui di aver diffamato con la sua opera Napoli e dintorni. Nel silenzio generale delle istituzioni.
Infine era arrivata la provocazione neo-padana di Marchisio che, nel cantare l’inno nazionale in occasione dell’ultima amichevole, correggeva il testo originale secondo i dettami della propaganda leghista in “Roma ladrona”… Anche qui nel silenzio generale, appena increspato da un pizzico di stupore dei compagni.
La breve stagione sociale dei nostrani pedatori era terminata poi con l’arrivo nell’Africa australe e con l’inizio delle gare.
Magari, ci dicevamo, dimostreranno di valere almeno sportivamente qualcosa di più, di essere quasi migliori del paese che rappresentano e del disincanto che li accompagna.
La partita di ieri col Paraguay, pareggiata a fatica e tirando col contagocce, ha detto invece che anche sul campo questa è una nazionale con tanta voglia di fare (come quella di dire) ma senza qualità.
Una nazionale fatta di soldatini azzurri incapaci anche di “pensare con i piedi”.
Non di quelle strettamente calcistiche, tipo tormentone Cassano & Balotelli, ma sociopolitiche, settore raramente frequentato dagli dei con gli scarpini.
Aveva iniziato il neo-barbuto De Rossi sollevando legittimamente la questione della illegalità di alcuni comportamenti ingiustificati della polizia nell’ambito della repressione del tifo violento, scatenando un putiferio di reazioni censorie da parte di ministri, capi della polizia e presidenti federali, prima di fare marcia indietro.
Aveva continuato poi Borriello, che forse alla disperata ricerca di una maggiore considerazione nella squadra di club, il “diavolo” berlusconiano e milanista, imitava Emilio Fede nell’attaccare Saviano, reo secondo lui di aver diffamato con la sua opera Napoli e dintorni. Nel silenzio generale delle istituzioni.
Infine era arrivata la provocazione neo-padana di Marchisio che, nel cantare l’inno nazionale in occasione dell’ultima amichevole, correggeva il testo originale secondo i dettami della propaganda leghista in “Roma ladrona”… Anche qui nel silenzio generale, appena increspato da un pizzico di stupore dei compagni.
La breve stagione sociale dei nostrani pedatori era terminata poi con l’arrivo nell’Africa australe e con l’inizio delle gare.
Magari, ci dicevamo, dimostreranno di valere almeno sportivamente qualcosa di più, di essere quasi migliori del paese che rappresentano e del disincanto che li accompagna.
La partita di ieri col Paraguay, pareggiata a fatica e tirando col contagocce, ha detto invece che anche sul campo questa è una nazionale con tanta voglia di fare (come quella di dire) ma senza qualità.
Una nazionale fatta di soldatini azzurri incapaci anche di “pensare con i piedi”.
Commenti
In Brasile non ci sono mai stata..laggiù invece sì...sarà questo che ha trattenuto più a lungo il mio sguardo sulla partita provando anche un debole senso di partecipazione al dolore di quel povero portiere dagli occhi a mandorla per il primo magistale gol infilatogli in porta???
O il fatto che ormai tutto ciò che è "nazionale" dell'italietta attuale non lo gradisco a priori e divento comunque critica?
Non saprei, penso che ognuno ha le sue contraddizioni, eppoi avevo deciso di seguire il Rugby.. :)
Altre reminescenze affiorano dal passato..ti dico solo che miliardi di anni fa invece lessi "Calci e Sputi e Colpi di Testa" di Paolo Sollier - Kaos Edizioni e mi piacque assai!! Lo consiglio!
Ma d'altronde non è una novità.