L'ultima estate romana di Renato

E' morto d'estate. 
In quella stagione che aveva sottratto a un élite per donarla alla cittadinanza tutta. 
L'Estate Romana, creatura del Renato Nicolini uomo colto, prima che assessore, fu la svolta. Il tentativo riuscito di riappropriarsi della città, di renderla contenuto e non semplice seppur splendido contenitore. 
La possibilità di conoscere linguaggi e modalità espressive spesso confinati. Espressione di fiducia nella importanza dell'effimero nella vita quotidiana delle persone. Esempio internazionale da seguire e concreta manifestazione di comunismo intellettuale. 
Arrivederci Renato...



Ma c’era sopratutto la sensazione che, quello che Renato chiamava con questa espressione così convincente il «meraviglioso urbano», fosse proprio una realtà. Una realtà forte, un’incredibile ricchezza…

Jack Lang, già Ministro della cultura francese

Commenti

Antonio ha detto…
Mi è dispiaciuto davvero della morte di Nicolini. Lo ascoltai qualche tempo fa alla mostra del PCI a Roma.
Antonio ha detto…
"alla mostra del PCI"...quasi un lapsus, naturalmente era una manifestazione che ripercorreva le tappe del PCI, ci dedicai anche un post.
Alligatore ha detto…
Un grande a autentico intellettuale ... distratto, scopro qui della sua morte. Mi dispiace un sacco.
Unknown ha detto…
Anche quei "bei tempi" se ne son partiti con l'ottimo Renato, ahimè

A

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