Fido Fede e il digitale pedestre


Canali tradizionali scomparsi, altri da risintonizzare. Televisori perfettamente funzionanti ma messi fuori uso dalla mancanza del decoder. Anziani abbonati imbarazzati di fronte al telecomando e disorientati dall'uso di una nuova misteriosa "scatola nera"...


Scene che si ripetono in diverse regioni d'Italia al momento del passaggio forzato al "digitale terrestre".

E perchè tutto questo?

Non per accrescere il pluralismo televisivo, che per quello basta e avanza il digitale satellitare e ancor di più la banda larga della rete, ma solo per garantire al gran Signore della pubblicità televisiva (a voi indovinare il nome) nuove e più insinuanti forme di pubblicità che, dagli stessi addetti ai lavori, vengono definite più "mirate e determinate", consentendo di aprire la frontiera della vendita diretta.

Si apre l'era della pubblicità interattiva, quella che porterà soldi freschi nelle casse del Signore delle Antenne in attesa che la maggior parte delle famiglie si converta alla Pay TV (previsione 50% a tre anni).

E in tutto questo non pensate nemmeno di vedere rispettato l'oscuramento, previsto dalle sentenze giudiziarie, del segnale terrestre di Rete4.

Con buona pace di qualsiasi corte di giustizia europea, sarà infatti l'ammiraglia RAI1 a far posto sulle sue frequenze all'arrivo della tv che non c'è: Europa 7.

In fondo la storia dell'arte bellica insegna come a spianar la strada alla magnificenza dei Cavalieri e delle loro cavalcature siano storicamente i fanti. Piccoli, appiedati e sommersi dal fango e da altro lordume.

Fido Fede col suo digitale pedestre non farà eccezione.

Foto concessa in CC da Kevinsteel

Commenti

Matteo ha detto…
Il digitale terrestre è l'ennesima presa per il culo. Costringe solo a comprare un decoder e in questo chi è che ci guadagna? Chi altri potrebbe essere?

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